Articolo che narra gli esiti di un percorso dramma-cinematografico dentro il quale ogni persona possa attivamente partecipare al processo creativo, al tempo stesso educativo ed espressivo, che faccia dell’inclusione di persone con disabilità l’aspetto principale. Includere la persona, includere la vita reale, includere il processo di cura. Fare insieme e fare permanente, abbandonando una metodologia di approccio passiva per una etero-centrica con ruoli attivi. Dalla scelta del genere, dei personaggi, degli snodi registici, dei costumi e anche delle battute. Collaborazione, cooperazione, co-conduzione e relazione sono state le parole chiave che hanno permesso la realizzazione del cortometraggio “Tito e Sibilla e gli insoliti sospetti”.