Libro1

Il progetto è promosso da Anffas Varese e Fondazione Renato Piatti e si propone di indagare come i diversi modi di comunicare e i linguaggi utilizzati nei servizi, influiscano sui percorsi educativi e riabilitativi che si realizzano nei Centri Riabilitativi per bambini con disabilità.

Costruire la e sostare sulla soglia dei Centri Riabilitativi, imparando a praticarla, ha significato descrivere e comprendere le rappresentazioni di familiari e equipe dei centri, integrarle individuandone le possibili relazioni, per arrivare a definire delle metodologie di lavoro adeguate ai differenti contesti dei servizi, osservando cosa succede sulla soglia e ponendosi alcune domande:
Quali sono le rappresentazioni di famiglie e operatori riguardo alle comunicazioni, alle finalità del centro, alle ipotesi che si fanno sulla disabilità, a come viene vissuto il tempo?
Cosa accade tra familiari e operatori in un centro che si occupa di infanzia?
Quali possibili integrazioni si intravedono tra i codici delle famiglie e quello delle professioni?
Come è possibile in contesti sanitari, caratterizzati dalla suddivisione dei servizi in singole prestazioni, trovare delle soluzioni per considerare le persone nella loro complessità?
Il problema è avere tempo per stare sulla soglia oppure immaginarsi un’organizzazione dei rapporti con i familiari che li possa considerare anche a prescindere dal tempo che si investe con loro in quello spazio?

Questo progetto si è svolto in tre fasi:
un percorso formativo rivolto alle due equipe dei Centri Riabilitativi gestiti da Fondazione Piatti;
interviste rivolte a 12 genitori di bambini minori di 6 anni accolti nei servizi;
quattro incontri di sintesi e restituzione del progetto di cui due rivolti a operatori e familiari contemporaneamente e due alle equipe dei Centri Riabilitativi.

Gli esiti di questo percorso sono stati raccolti nel libro "Disabilità, famiglia e servizi".